A GINA, quello che ogni donna dovrebbe essere per un uomo, il suo alter ego


lunedì 14 settembre 2015

Silenzio pubblico


Decidere di non fare la trottola, consapevole che il bello delle cose è in noi e nei luoghi che amiamo. Fermarsi e raccogliere tutta la serenità che ci sfiora e che non vediamo, se mille cose vacue la annebbiano.
Aspettare e studiare l'arte di invecchiare cercando la strada migliore per allontanarsi e vivere ovattato come Oblomov, evitando che chi viene a cercarci porti il freddo della steppa.

Non è possibile, il fuscello cerca di assecondare il corso dell'acqua...
 piegandosi al suo volere rendendo il passaggio più dolce e senza ostacoli...
 no, no, non è possibile, no, è solo l'indole inquieta? 
o i grandi dolori di quel luogo comune che bellezza, vero amore e gioventù sono cari agli dei ?

Ieri chi non ti ama più disse che sei ostico e statuario, difficile da commentare, ma la senti la musica
basta la sua armonia per far fluire le parole.
Si, le parole, in te ve ne erano di belle e poetiche, le parole, quelle che servono ad esternare pensieri sentimenti fatti, e quando si ha la certezza che le sillabe siano usate per esprimere il vero, allora ti accorgi che la parola, ma anche la scrittura si è prestata a mille inganni.
 Come Cecco Angiolieri tutti ricordano la forma di S'io fossi foco..
ma pochi ne conoscono "l'essenza" che si colora di ostentato buffonesco... ed invece tolta la maschera e chiuso il sipario

La mia malinconia è tanta e tale
Ch'i' non discredo che , s'egli 'l sapesse
un, che mi fosse nemico mortale,
che di me di pietade non piangesse.
Quella per cu' m'avvén, poco ne cale;
ché mi potrebbe sed ella volesse
guarir in un punto di tutto 'l mie male
sed ella pur: -I' t'odio- mi dicesse
Ma quest'è la risposta ch'ho da lei.
ched ella non mi vòl né mal né bene,
e ched i' vad'a far li fatti mei