A GINA, quello che ogni donna dovrebbe essere per un uomo, il suo alter ego


lunedì 22 agosto 2016

Domani ed oltre

Avevo ricevuto questo blog con il link inserito in una bellissima mail che iniziava, Gina, è con un certo imbarazzo che ....
Era da tempo che non arrivavo in questa bella casa, fu il primo regalo, poi mi regalò anche Incantesimi, con le raccomandazioni di tenere solo per noi ed il nostro sogno queste due favole.
Da due giorni questo essere di sesso maschile, che ha in se tutto il bene e tutto il male del mondo, è venuto fuori nuovamente con la sua indole, la sua mancanza di tatto e la visione distorta di vita che lo accompagna. Sono avanti con gli anni, nella vita sono entrata in contatto con le più svariate persone, di tutti gli ambienti e ceti sociali, tutti tutti però, se intelligenti, hanno la capacità di rapportarsi con l'altro con cui vengono in contatto.
Enzo mio,  (lo chiamo così per il rovescio della medaglia che non ha pari) ha la capacità di offendere profondamente, non possiede alcun tatto, o consapevolezza del perché agisce facendo del male.
L'altro ieri mi sono incazzata da morire, ma inutile spiegarglielo, se avesse la possibilità di capire non ci sarebbe bisogno di dire e non avrebbe agito con il solito fare.

Ho dato uno sguardo ai post ed ho trovato una bozza ho bisogno di cancellare un po' di brutto e pubblico cosa c'era in canna. L'avrà dimenticato? o lo doveva ancora modificare... ;-)

Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
non è solo il tuo ombelico
non è solo il tuo grembo
che bacio.

Io bacio anche le tue domande
e i tuoi desideri
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio

Il tuo cuore per me
e la tua libertà da me
il tuo piede
che è finito qui
e che di nuovo se ne va
io bacio te 
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il nostro tempo sarà trascorso.
                                                                                                Paul Fleming

Poesia che prende forma e significato in chi legge.

Dedicata a chi la ha scritta

domenica 21 agosto 2016

L’ESTASI, IL SOGNO PRIMA DELLA FINE

L’ESTASI, IL SOGNO PRIMA DELLA FINE- Lui scriveva: bene o male scriveva, era molto pieno di sè riteneva di essere padrone della lingua e di avere, per i casi della vita, molti argomenti al suo arco. Molti leggevano, sì molti si erano voltati perchè la sua età anagrafica era superiore alla media delle sue frequentazioni, perchè era un italiano strano che aveva attraversato luoghi e storie. Lesse anche lei una volta per caso e commentò e lo fece in modo spettacolare, carezzò il suo ego come solo una donna adulta e consapevole poteva fare. Scoprirono alcune assonanze. Poi diventò una sinfonia. Virtuali come più non potevano essere, disperati come spesso siamo tutti, compirono l’errore di attraversare il confine: una mail privata e poi un numero di telefono. La sinfonia continuò per qualche tempo ma le orchestre erano diverse…lui se ne accorse prima ma era tardi. L’uscita dal teatro suscitò stupore, poi disillusione infine rabbia. Il teatro diventò un campo minato e tutto quello che un blog poteva regalare in termini di fastidio, equivoci e maldicenze lo regalò ai due protagonisti. E’ facilissimo andare a commentare da chi lo commenta. E’ facilissimo commentare al solo scopo di seminare dubbi e maldicenze. E’ persino banale utilizzare il “privato” in pubblico, stendere al sole del web una mail. Distruggere un blog utilizzando una relazione virtuale a scopo contundente è la cosa più facile del mondo : basta volerlo. Lui non scrisse più. Limò e sistemò la sua scrittura negli anni. Chiuse i commenti, poi li moderò ma l’eco dell’antica ferita col suo carico di dubbi segreti e delusioni profonde continua ad arrivare. C’era un blogger che scriveva da sempre e credeva che comunicare fosse vivere…e amare ma l’aver attraversato quel confine gli ha bruciato la fede negli interlocutori. La sua misura adesso se la vive in solitudine, guardingo poichè di lui è stato detto di tutto. Enzo in prigione, gli altri in libera uscita. L’ipertesto è quello in cui puoi inserire immagini, suoni, riporti ( link), è appunto un blog utilizzato secondo tutte le sue potenzialità.

sabato 20 agosto 2016

Merletti di vita

Ci sono momenti in cui la forma svanisce, ed mi incanto nelle tue parole, esse plasmano l'essenza, sono  merletti leggeri e poco importa se sono miraggi nel deserto di stelle, poco importa se l'essenza è una illusione e il velluto che mi accarezza non è per me,  l'emozione è mia, il suono giunge chiaro e la voce che mi urla mi commuove di dolorosa gioia.
Carezza eterna alla mia anima, la sentirà altrove, la porterà in altro corpo  e si scioglierà in musica.


"Il valzer di Coppelia che per un tempo lunghissimo
 suonò solo per me adesso ci porta via entrambi.
 Nell'assoluto che ci governa anche contro il nostro
 discernimento 
c'è la bellezza perfetta e l'impossibilità 
di possederla per sempre in questo breve contesto esistenziale. 

Io so che non saremo solo così,
 l'amore è solo il viatico per una dimensione più alta.
 Ci attende. Aspetterà ancora ma ci attende e ci comprende;
 non vedi, non senti, nel valzer c'è la storia di questo continente, 
la sua pittura e la sua letteratura, i suoi sogni e la filosofia che li sorregge.
 Si apre e si sgrana ogni cosa, 
poi viene il tempo in cui tutto torna alla sua origine.
 Questo spazio e ciò che contiene aveva solo questo scopo: 
parlare al tuo spirito e riconoscersi in esso.
 Non posso aver sbagliato interlocutore, 
non me lo perdonerei mai".

Ed io non posso non aver capito....