A GINA, quello che ogni donna dovrebbe essere per un uomo, il suo alter ego


venerdì 17 marzo 2017

Considerazioni di un Ulisse

Non so perché scrivo: mi sono inventato tante ragioni ma erano altri giorni. Questa notte non posso e non so. Il narcisismo non basta, la cultura non serve, restano solo i desideri ma sono contorti e senza parole: situazione paradossale, ho un bisogno disperato di parole ed esse si annullano ma mano che nascono. La mia bacheca esistenziale è qui la vedete, non chiedetemi perché vi scrivo sopra o per chi: voi forse lo sapete? Quanto sappiamo di noi? Quanto veramente riusciamo a scrivere di noi? Dove si è fermata la nostra vita l’ultima volta e ci ha dato l’opportunità di inchiodarla sulla pagina? A me è successo pochi minuti fa: davanti al golfo di questa mia città che dorme nel buio della notte…qualche nave alla fonda coi segnali luminosi regolamentari, i due fari di diverso colore all’imboccatura del porto, la grande luce più lontana sulla gru dei cantieri navali. Dorme Palermo o almeno pare dormire, senza sussiego e fondamentalmente indifferente alla mia veglia senza speranza. Non c’è alcun senso visibile a questo battere sui tasti, è solo un’estroflessione in cui io o te che leggi aggiungiamo la storia che vogliamo o che ci siamo trovata fra le mani; ti avrei detto di più qualche anno fa, ti avrei raccontato bugie coloratissime e godibili, ti avrei significato la gioia e l’allegria posticce di raccontarsi in rete. Stanotte la notte è seria: niente storie, fa quel che vuoi, scrivi se ne sei capace e non chiederti nulla. Si scrive per camuffare o vestire di sé l’altra scrittura, quella che ci portiamo dentro, quella che non lascia spazio asvolazzi sintattici e che non degna nessuno di benevolenze temporali.

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Ciao Gina mia