Ci sono due modi di pubblicare.
Uno prevede una moderazione totale, non solo creativa legata ad una pienezza di sè assoluta di cui l'altra piccola moderazione è solo un'appendice, ma anche funzionale costruita su interlocutori selezionati ad arte.
L'altro modo prevede invece il rischio di aprire e comunicare veramente, regalarsi e vedersi spesso metabolizzato il proprio pensiero in qualcosa di molto diverso dalla sua origine.
I commenti sono la vita e la morte di quello che scrivo, la mia liberazione filtrata dal mio sacrifizio di dovermi confrontare con sintassi e storie diversissime da me. Non sono elegante e disponibile, spesso me lo impongo perchè sento che la luce che ho intravisto nei miei sogni ad occhi aperti vi comprende tutti; donne, uomini, omosessuali,poeti e puttane, letterati per finta e artisti universali caduti per caso su queste pagine. Sono siciliano ho una cultura enorme e solitaria, condivisa col mare che mi abbraccia da ogni lato, sorrido a certe cose che mi scrivete battendo sul petto della mia porta senza sapere che sono già morto e resuscitato, che sono andato lontano e vi guardo da lì per non confondervi col mio imbarazzo.
Tutti voi assieme a me dovete afferrare l'altra lingua e la sintassi che le compete, quella del confronto cosciente e non dello scontro a difesa di qualcosa che è già trascorso proprio a causa di sciocchi e reiterati tentativi di imbalsamarlo. Si cresce assieme da soli si invecchia e basta.
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Ciao Gina mia