A GINA, quello che ogni donna dovrebbe essere per un uomo, il suo alter ego


lunedì 9 dicembre 2013

Due modi di pubblicare

Ci sono due modi di pubblicare. Uno prevede una moderazione totale, non solo creativa legata ad una pienezza di sè assoluta di cui l'altra piccola moderazione è solo un'appendice, ma anche funzionale costruita su interlocutori selezionati ad arte.
L'altro modo prevede invece il rischio di aprire e comunicare veramente, regalarsi e vedersi spesso metabolizzato il proprio pensiero in qualcosa di molto diverso dalla sua origine.
I commenti sono la vita e la morte di quello che scrivo, la mia liberazione filtrata dal mio sacrifizio di dovermi confrontare con sintassi e storie diversissime da me. Non sono elegante e disponibile, spesso me lo impongo perchè sento che la luce che ho intravisto nei miei sogni ad occhi aperti vi comprende tutti; donne, uomini, omosessuali,poeti e puttane, letterati per finta e artisti universali caduti per caso su queste pagine. Sono siciliano ho una cultura enorme e solitaria, condivisa col mare che mi abbraccia da ogni lato, sorrido a certe cose che mi scrivete battendo sul petto della mia porta senza sapere che sono già morto e resuscitato, che sono andato lontano e vi guardo da lì per non confondervi col mio imbarazzo.
Tutti voi assieme a me dovete afferrare l'altra lingua e la sintassi che le compete, quella del confronto cosciente e non dello scontro a difesa di qualcosa che è già trascorso proprio a causa di sciocchi e reiterati tentativi di imbalsamarlo. Si cresce assieme da soli si invecchia e basta.

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Ciao Gina mia