A GINA, quello che ogni donna dovrebbe essere per un uomo, il suo alter ego


domenica 8 dicembre 2013

Muoio ogni volta

Sono un marinaio che ha bruciato tutte e carte nautiche preso dal folle convincimento che i mari siano tutti uguali e identiche le rotte che lo attraversano. Ma io muoio ogni volta… quello che c’è prima, tutto il territorio che precede il momento clou è ciò che amo, la vera spinta ad una penetrazione che, a quel punto, diventa quasi ineluttabile.
Il collo nudo di una donna girato di fianco, la zona di confine tra la pelle delle sue cosce e le autoreggenti (odio i collant), mi eccita il probabile e lo avverto da lontano. Molto di più e al di là di quanto dicano i miei genitali o queste stupide parole. Il tallone di un piede uscito per metà da una scarpa o la cupola dei seni messi a respirare da una scollatura; questo è solo l’inizio e vorrei durasse all’infinito. Se guardo una vagina mezzo nascosta da un paio di mutandine la disegno con la mente: mi piace vederla semisocchiusa e in attesa di richiudersi sulla mia verga. Muoio ogni volta mentre faccio sesso questa è la verità. Consumo il mio vigore e disperdo con lo sperma la mia energia profonda e adesso comincio a sentire la fine sempre più vicina. Muoio sì, muoio, chi lo ha detto che il sesso è vita.
Io muoio perché cerco l’altro sesso, l’altro pianeta quello di cui mi sento cittadino ma senza più il passaporto per tornarci. Parlo per questo scrivo per l’identico motivo. Ti sfioro le tette come se scalassi un monte ma mi hai dato solo la vagina e adesso ridi perché quella parte apparentemente non ti si guasta mai mentre il mio bastone scivola veloce sulle sabbie mobili di una ricerca impossibile. Ti avverto… verrò da te ancora per dimostrarti che le grandi labbra non sono tutte uguali e ognuna parla una lingua diversa: proverai a nasconderti dietro qualche parola usata per stimolare la mia erezione, così la componente genitale della mia anima ti seguirà come un cagnolino. Poi la soffocherai tenendola lungamente in bocca ma aspetterai invano la mia gelatina vischiosa: dobbiamo fare un patto non scritto noi due: io ti do la mia metà di vita e tu mi apri la porta del tuo intelletto che io possa scoparlo e morirci finalmente dentro.

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Ciao Gina mia