A GINA, quello che ogni donna dovrebbe essere per un uomo, il suo alter ego


martedì 24 dicembre 2013

Natale sbagliato

L'ho capito. Ma non ci voleva poi molto però. Le mie festività, quelle natalizie in particolare, sono diventate un incubo perchè non ho più punti di riferimento affettivi. Sono nato in una famiglia e ci stavo con tutti gli annessi e connessi; avrò mandato affanculo mio padre un centinaio di volte negli anni fra il 1971 e il 76.
Tutto in regola, avevo una famiglia e quando ci si vedeva, quanto arrivavano le cornamuse e il presepe, l'albero con la neve e gli odori di cucina ( non posso dirvi come si mangia a casa mia) io ero in festa.
C'erano le feste, altro che storie, regalucci compresi.
Non è più così: non lo è più da almeno sedici anni, da quando ho spaccato il matrimonio e lei ha fatto una figlia con un altro, da quando Natale arrivava mentre io non dormivo più nella stanza accanto a quella dei miei ragazzi. Da quando io entravo in una casa che non era più mia per fare gli auguri...
Auguri papà, un bacio papà, dove sei più tardi papà?
Che mi importa del Natale? Lo vivo da solo il Natale.
La parte etico- religiosa son fatti miei, quella umana affettiva pure ma non funziona e tutto crolla e le mie feste sono niente. Prima finiscono e meglio è.
Le altre donne, gli altri tempi e le mie altre vite hanno tutte questo buco nero che io scioccamente pensavo di coprire con la cultura, la famiglia alternativa, con pensieri e riflessioni profonde sull'umanità. Non funziona! Dove sei più tardi papà? Dire sono qua da voi non serve se per una vita sei stato lì accanto ma non dentro. e adesso che l'ho capito me lo dico, lo scrivo su questo blog che tanto siamo 2 gatti a leggerci e la tristezza fa male alla salute.
Ma è una variabile personale il tempo, il mio tempo diverso dal tuo; in verità non è nemmeno mio, con me scherza, ogni tanto discute…poi mi volta le spalle e se ne va per la sua strada. Così anche questo Natale, l’ennesimo, giunto puntuale per sé ma non per le mie aspettative. Ho dovuto lavorarci sopra nelle ultime ore, mi sono guardato intorno e ho visto il mio identico smarrimento, mascherato meglio però.
La luce di cui parlarono i profeti galleggia nel cielo solo per chi sa e vuole vederla, per tantissimi altri è una fiction ben orchestrata. Ho trascorso alcuni Natale al buio ma ho letto a lungo che la Luce esiste, essa è, siamo noi a colorarla e a chiamarla coi nomi più svariati: per chi ha fede essa è il soprannaturale che incrocia il cammino dell’uomo, per chi guarda solo alla realtà concreta è un obiettivo di riflessione ed umana solidarietà. Per me, bambino, fu neve e meraviglia, concerti di Natale e mia nonna col naso freddo in Piazza Duomo a Milano. Poi, negli anni, velocemente non fu più nulla, solo il venticinquesimo giorno dell’ultimo mese dell’anno. Ora è quasi silenzio e parole bisbigliate per destare il ragazzino che fui con una dolcezza che avevo scordato. Quanto mi piacerebbe regalartene un po’…Auguri.

Nessun commento:

Posta un commento

Ciao Gina mia