Paul Randon portrait
Tempo fa è ricomparso fra le righe del Blog, è entrato, si è seduto al mio tavolo, mi ha sorriso e mi ha chiesto – Che mi dai per vivere?”-Tutto!- Gli ho risposto con folle imprudenza. E lui mi ha divorato, spolpato e buttato via, con le vesti di una donna che faceva finta di non sapere, di non volere, di non poter decidere. Io credo che siamo solo nostri, che ciò che condividiamo con un sorriso di piacere resti nostro per sempre. Ci credo fermamente e se racchiudo in un solo fardello questi anni di scritture non c’è niente di cui riesca a vergognarmi, nessuna parola che non vorrei aver detto; se questo spazio finisse qui ed ora, dovrei dirvi che ognuno di voi mi ha consolato, magari inconsciamente, e mi ha aiutato in questa strada che ha un’unica meta: presentarmi degnamente davanti alla mia Signora. Di sera, tutte le sere della mia vita, la chiamo per dirle che quando verrà non avrò nessun timore, le scoprirò il viso e la bacerò sulla bocca, sentirò il suo seno contro di me e sarò libero, finalmente libero…
Ho
bruciato i miei occhi
e
consumato la ricerca di noi
sulla
penitenza di strade
che
non mi condurranno a niente.
Sono
rimasto l’ombra di un ricordo
ma
ho perso anche quella,
svanisco
lentamente
assieme
a queste parole trattenute
sull’orlo
di un precipizio
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Ciao Gina mia