A GINA, quello che ogni donna dovrebbe essere per un uomo, il suo alter ego


sabato 14 settembre 2013

Il mio sud

La vera ragione dello scrivere in modo tanto “localistico” di fatti generalizzati nasce dalla arrogante convinzione che dentro quest’isola vi sia, non meno di altri luoghi, la ragione e la forza di un’energia non solo italiana ma europea tout court.
 Non perché ebbero a dirlo persone del calibro di Goethe ma perché la letteratura e l’arte europea, in alcuni snodi fondamentali, sono state siciliane. Il metafisico poi e la particolare fusione di umori generati da una posizione e una storia al centro di un mare come il Mediterraneo sono solo un plusvalore che ciascuno può gestire come vuole; la poesia e l’assoluto che ne discendono non sono certo programmabili, sono, punto e basta. L’ho detto, in privato e lo ripeto qui: per un siciliano è facilissimo isolarsi e volgere lo sguardo alle infinite fascinazioni che può scorgere verso il mare.
Solo una voluta e consapevole idea di Stato comune può mutare questo habitus mentale e spostare il baricentro verso il nord, oltre lo stretto. Fuori dai denti, io ritengo che l’italia del Nord dovrebbe ritenersi onorata di avere compreso nel suo territorio la Sicilia: solo una visione piccola e mediocre, culturalmente micragnosa, può guidare un atteggiamento tanto sdegnoso e superficiale verso la terra su cui sbarcò Giuseppe Garibaldi.

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Ciao Gina mia