Ivan Terestchenko’s latest works
Nella Milano del 1970 io camminavo su un’asse di equilibrio sottilissima: al di qua e al di là non c’era nulla che io amassi veramente, nulla di cui potermi fidare ciecamente, c’ero solo io e la mia asse di equilibrio. Dei miei compagni di strada sta svanendo anche il nome: dalla primavera del 59 ad ora delle loro traettorie è restata solo una scia indistinta Ne scrivo per questo, per fare la differenza. Ma allora e per un po’ di anni ancora io parlavo e basta, scrivere era solo un voto alto in pagella.
Mia madre conservava i temi che facevo: li metteva in una cartelletta verde che nascondeva gelosamente. Le chiesi un giorno perchè lo facesse e mi rispose:
“ Perchè ciò che si scrive è una persona, è il suo spirito”, poi mi baciò e tanto mi bastò. Per lungo tempo.
Fu Tiziana dai capelli rossi a spiegarmi la differenza…e la sua spiegazione mi parve molto diversa da quella di mia madre e mi piacque di più. Oggi so che erano la medesima cosa…
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Ciao Gina mia